Ho fatto tanti lavori nella mia vita tra questi negli anni ‘80 ho fatto la commessa in una pasticceria per diversi anni, SEMPRE APERTA tranne domenica pomeriggio e lunedì. Ricordo ancora quando alla domenica mattina partivo alle 6 per andare al lavoro, con la nebbia, sola in auto nel mezzo del nulla. Triste da morire.
Ma lo avevo scelto io quindi ciò ho messo tanta forza e coraggio. Tra i momenti più belli di quel lavoro c’erano i cannoncini appena sfornati e riempiti sul momento di crema calda, e le decine e decine di teglie con una piramide enorme di baci di dama appena usciti dal forno e uniti dal cioccolato.
Ci sedevamo intorno a quelle teglie e a mano dovevamo incartare i baci di dama ad uno ad uno. Migliaia e migliaia ogni giorno…
Nel mentre ci raccontavamo storie e il tempo passava sovente in allegria. A me piace parlare con le persone quindi quando i clienti entravano si creava subito un bel rapporto. Anche solo per la cortesia che io davvero ci mettevo con tutta l’anima. Con molti di loro diventai pure amica. Poi arrivavano gli altezzosi, quelli della città “bene” che se la tiravano. Ma io riuscivo a conquistare pure loro. Anzi diventava una sfida. Ti guardavano come se fare la commessa fosse un lavoro sminuente. Alcuni mi trattavano dall’alto al basso come se fossi una schiava o una nullità. Un giorno ricordo arrivò uno di questi ricconi strafottenti e nel mentre che aspettava stavo per servire una signora straniera che mi chiese se parlavo inglese. Io le risposi di si e cominciammo a chiacchierare in inglese. Poi venne il turno dello strafottente che mi guardò esterrefatto e mi disse: “Io non pensavo che lei, una commessa, potesse parlare inglese così bene”. E io che avevo colto la sua provocazione gli risposi: “Guardi che io non solo parlo inglese, ma anche francese, scrivo poesie e racconti e il prossimo mese andrò in America perché ho vinto un concorso scrivendo”. Da quel giorno mi porto’ un rispetto indicibile.
Ma non mi dimenticai mai di ricordargli che prima di giudicare qualcuno devi sapere chi è e da dove viene. Ho molto, moltissimo rispetto per chi lavora specialmente per chi lavora mentre gli altri si svagano. Prima di tutto perché bisogna rispettare gli altri e poi perché l’ho provato sulla mia pelle. E credetemi non e’ facile…provare per credere.
Oggi ero in un supermercato e parlando con la commessa con le quali scambio sempre due parole faccio loro
complimenti ecc… le dico: “ Se fossi un politico potente farei una legge in cui proibisco alle donne di lavorare il sabato e la domenica”. E’ una forma di rispetto. Lei mi ha dato ragione e si è’ messa a ridere e mi ha detto:” Io sarei la prima a darle il voto”.
Angela Megassini
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